SERATA INVERNALE CON QUALCOSA DI ANTICO

Si è fatta vedere pure la neve! Ma il corso di cucina non si ferma davanti a nulla!

Infatti venerdì eravamo in 18 ed abbiamo trascorso una piacevolissima serata, ricca di ricettine semplici e di particolare effetto. La compagnia che si è formata, l’amicizia che ci unisce sono ben più forti del freddo e delle intemperie.

Ma entriamo nel merito della cucina! Come antipasto Paola ci ha preparato una buonissima “focaccia di Recco” impastata davanti ai nostri occhi, tirata con il mattarello sottilissima e riempita di freschissimo stracchino!

Di primo ho preparato “pasta saporita”, tipicamente invernale con gusti forti che insieme si sposano alla perfezione, una consistenza cremosa che dà soddisfazione nelle giornate più fredde. Gli ingredienti sono finocchio, gorgonzola e olive nere.

Il secondo che abbiamo presentato è stato uno “spezzatino di pollo con pistacchi e arancia”, un incontro sorprendente fra il tenero pollo ed il croccante pistacchio.

Per accompagnare il pollo e rinfrescare un po’ le papille gustative ci voleva un po’ di verdura: “insalata di arance e finocchio” un’insalata semplice, di facile preparazione che rinfresca e che si può accompagnare anche con una semplice bistecchina ai ferri.

Ma veniamo al dolce!

Ah, di questo dolce ho un ricordo legato a mia nonna Jones. Lo aveva preparato per una cena in giardino tantissimi anni fa, ho cercato la ricetta per mare e per terra, lei l'aveva dimenticata. Quando poi la nonna è venuta a mancare ho trovato un suo quadernetto ingiallito ed anche un po’ sdrucito che tengo custodito come l’oro, che riportava la ricetta tanto cercata scritta di suo pugno. Ho scoperto poi in seguito facendo alcune ricerche che è una ricetta di Pellegrino Artusi (Forlimpopoli, 4 agosto 1820 - Firenze, 30 marzo 1911), critico letterario, scrittore e gastronomo, autore di “La scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene” libro che ogni famiglia dovrebbe avere in casa, o meglio sul tavolo in cucina, o sul comodino … E’ un libro fondamentale per la storia della cucina italiana, riporta ricette importantissime per la nostra cultura, sono le ricette Originali, le ricette Base, scritte nell'italiano del tempo. Non si può non leggerlo almeno una volta! Ci si rende anche conto di quanto abbiamo perso: per alcune preparazioni sono richiesti ingredienti che al giorno d'oggi non si trovano nemmeno più. Scorrendo le varie pagine si capisce molto di come si viveva un tempo, di ciò che era fondamentale e di ciò che era superfluo. E' un libro veramente avvincente.

Il dolce che ho preparato è il “Dolce Torino” e qui sotto riporto la ricetta così come fu scritta da Pellegrino Artusi:

Formate questo dolce sopra un vassoio o sopra un p8iatto e dategli la forma quandra.

Savoiardi, grammi 100. Cioccolata, grammi 100. Burro fresco, grammi 100. Zucchero a velo, grammi 70. Un rosso d’uovo. Latte, cucchiaiate N.2. Odore di zucchero vanigliato.

Tagliate i savoiardi in due parti per il lungo e bagnateli con rosolio, oppure, il che sarebbe meglio, metà col rosolio e metà con l’alkermes, per poterli alternare onde facciano più bella mostra. Lavorae dapprima il burro con lo zucchero e il rosso d’uovo; ponete al fuoco la cioccolata, grattata o a pezzetti, col latte, e quando sarà bene sciolta versatela calda nel burro lavorato, uniteci l’odore e formate così una poltiglia mescolandola bene.

Disponete sul vassoio un primo strato dei detti savoiardi e spalmateli leggermente con la detta poltiglia; indi sovrapponete un altro strato di savoiardi, poi un terzo strato ancora, spalmandoli sempre leggermente.

Il resto della poltiglia versatelo tutto sopra ed ai lati pareggiandolo meglio che potete. Il giorno dopo, prima di servirlo, lisciatelo tutto alla superficie con la lama di un coltello scaldata al fuoco, e in pari tempo, piacendovi, ornatelo con una fioritura di pistacchi oppure di nocciuole leggermente tostate, gli uni e le altre tritate finissime. Grammi 40 nocciuole pesate con guscio o grammi 15 di pistacchi potranno bastare. Già saprete che questi semi vanno sbucciati coll’acqua calda. E’ una dose per sei o sette persone.

La cosa che più fa pensare di questa ricetta è la quantità del dolce. L’Artusi dice che queste dosi sono per sei o sette persone … beh, io avrei qualche riserva … per fare un piatto presentabile ho dovuto fare tripla dose!

Come al solito le ragazze si sono cimentate nelle loro torte “compito a casa”, anche venerdì sera 3 ricette davvero carine: Alessandra ha portato una “torta di amaretti e cioccolato”, Lucia una “torta di pane e prugne secche”, Tecla, invece, ci ha preso gusto nel pasticciare ha portato la “torta con le palle”. Qui sotto tutte le foto.

Venerdì prossimo sarà l’ultima serata di cucina vera e propria, stiamo preparando un menù natalizio da leccarsi i baffi, davvero da non perdere. Nel frattempo fervono anche i preparativi per il mercatino del 19 dicembre al quale non dovete mancare!

Come consuetudine vi lascio il mio indirizzo mail per le richieste ( ale.tom02@gmail.com ) e il link al sito del corso di cucina " le pentole del prete ".

Alessandra