STORIA DI UN DOLCE: LA SBRISOLONA

Cucinando si impara! Eh, sì!

Non immaginate nemmeno quanti piatti che a noi sembrano ormai semplici pietanze nascondano storie affascinanti o ci facciano conoscere il modo di vivere di un tempo o di altri luoghi e persone. Molte preparazioni che mangiamo oggi e che ci sembrano familiari hanno dietro un loro perché, sono composti da ingredienti che hanno una ragione di esistere solo se combinati insieme oggi ma ancor di più un tempo: c’erano solo quelli!

Personalmente, quando cucino, amo sapere "quello che sto facendo", amo approfondire la storia di un piatto, di un ingrediente. Mi piace curiosare qua e là per capire gli accostamenti dei vari ingredienti, il motivo per cui in una determinata preparazione si mette un prodotto piuttosto che un altro. Vi lancio alcune domande: da dove viene la pasta sfoglia? Come sono nati i canederli? E i nostri tortelli di zucca?

Un piatto che ha una storia che risale a tantissimo tempo fa è la torta sbrisolona. La conosciamo tutti, la torta mantovana per antonomasia, la vediamo ben esposta in tutti i bar del centro, è il dolce che ci rappresenta.

Sapete da cosa è composta? Gli ingredienti di oggi sono molto più “raffinati”, la farina gialla è stata sostituita in parte da quella bianca, lo strutto ha lasciato il posto al più nobile burro, le nocciole alle mandorle. Nasce nel 1600 ed era detta ”torta delle tre tazze” in quanto gli ingredienti principali vanno messi in parti uguali.

Mio padre mi racconta che una volta la si preparava durissima, per romperla serviva un pugno ben assestato nel mezzo. I bambini se ne tenevano in tasca un pezzo ed ogni tanto lo succhiavano un po’ per farlo diventare morbido, gli durava tantissimi giorni, era la loro caramella.

Qui di seguito vi riporto la ricetta:

Ingredienti

200 g farina bianca 00

200 g farina gialla fioretto (quella fine come la farina bianca)

200 g zucchero

100 g burro

100 g strutto

150 g mandorle con la pellicina tagliate grossolanamente

2 tuorli

1 vanillina

Procedimento:

mescolare insieme le farine e lo zucchero, la vanillina e le mandorle.

Aggiungere i tuorli, il burro e lo strutto entrambi a temperatura ambiente.

Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo ma leggermente sbricioloso.

Cospargere una teglia unta di burro e leggermente infarinata con le briciole creando uno strato alto circa 1 cm e mezzo.

Cuocere in forno caldo a 180° fino a doratura. Serviranno circa 25-30 minuti.

Si può fare una variante aggiungendo qualche scaglietta di cioccolato.

Con questa ricetta otterrete la sbrisolona classica, quella friabile, quella che si scioglie in bocca.

E’ il nostro dolce, il dolce della tradizione, il dolce del territorio. Cerchiamo di valorizzare la terra in cui viviamo, cerchiamo di riscoprire i tesori che ci offre la nostra cultura culinaria, avremo così l’opportunità di vedere che certi prodotti che credevamo scomparsi sono ancora rintracciabili e che proporre piatti sani e genuini che provengono dalla nostra terra è ancora possibile.

Alcune notizie utili:

l’11 febbraio il corso di cucina de “Le Pentole del Prete” riaprirà i battenti, ore 21 in oratorio. Vi aspettiamo numerosissime!

C’è in cantiere una cena benefica, indicativamente per il 29 gennaio. A presto i dettagli.

Buona sbrisolona a tutti!

Alessandra

Per informazioni, domande, commenti, chiarimenti, suggerimenti e anche perché no, complimenti scrivere a : ale.tom02@gmail.com lepentoledelprete@gmail.com