Internet fa la disuguaglianza

INTERNET FA CRESCERE LA DISUGUAGLIANZA

Una ricerca condotta presso l'università olandese di Twente ha verificato la corrispondenza tra le differenze di classe e le abitudini digitali di Stefano Lamorgese di RAINEWS - 18 novembre 2014In Olanda il 97% della popolazione ha accesso a Internet: un dato molto elevato, rispetto a quello dell'UE a 28 paesi, ferma al 60%, secondo i dati Eurostat del dicembre scorso. Tuttavia questa diffusione non garantisce che in Olanda sia scomparso il "digital divide". Al contrario: sembra proprio che le numerose possibilità di crescita personale e di arricchimento che la società telematica mette a disposizione di chi la frequenta siano in realtà sfruttabili pienamente soltanto dai cittadini che appartengono alle classi economicamente e socialmente superiori.La ricerca

Tra il 2010 e il 2013 è stato esaminato un campione rappresentativo della popolazione olandese, selezionato in base ai diversi modelli d'uso della rete: lettura di news, ricerca d'informazioni tecniche, crescita personale, transazioni commerciali, social networking, tempo libero e gioco. Questi dati sono stati poi incrociati con le informazioni socioeconomiche relative al campione preso in esame. Si è potuto così verificare un fenomeno che finora era stato soltanto intuito: Internet aumenta le disparità sociali.

Reale e virtuale: lo stesso mondo diseguale

Alexander van Deursen e Jan van Dijk, i ricercatori dell'Università di Twente che hanno svolto la ricerca (Increasing inequalities in what we do online: A longitudinal cross sectional analysis of Internet activities among the Dutch population (2010 to 2013) over gender, age, education, and income), hanno dimostrato che l'uso di Internet in Olanda sta diventando sempre più diseguale. E che tale forma di disuguaglianza rafforza le differenze economiche, politiche e culturali esistenti. Negli ultimi anni la differenza di competenze digitali tra chi è più istruito e chi lo è meno è aumentata. Ciò è particolarmente vero quando si misura l'applicazione delle competenze necessarie per la ricerca di informazioni molto specifiche e dettagliate.

Anche se tutti la utilizzano sempre di più, le modalità d'uso della rete si stanno a loro volta differenziando, nel tempo, tra gli strati diversi della società.

I ricercatori olandesi parlano addirittura di due "mondi separati": tra le persone più istruite, dal 2010 a oggi, si è verificato un netto incremento dell'uso di applicazioni e servizi che possono migliorare la loro posizione nella società. Si tratta di corsi online, reti di conoscenza condivisa, consumo di grandi quantità di notizie. Sull'altro versante della rappresentazione, le persone con bassi livelli di istruzione usano Internet sempre più spesso come un mero mezzo di intrattenimento: lo usano per chattare, per giocare, per piazzarsi su Facebook o per acquistare merci.

Le élite

L'interessante lavoro olandese sembra dunque confermare la lettura più classista e ideologica della postmodernità telematica, avvicinandosi così alle più cupe distopie letterarie: le élite che governano il mondo utilizzano la propaganda para-democratica per vendere alle classi subalterne gli stessi prodotti che permettono loro di rimanere ben salde in cima alla piramide

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