Attendere il Natale 2014

ATTENDERE IL NATALE PER RINASCERE DALL'ALTO

Avvento, "ad-ventus", é parola che indica il disporsi di qualcosa o di qualcuno per venire da qualche parte o presso qualcuno, ma anche inversamente, il predisporsi a questo evento. Avvento, nella sua accezione più specifica riferita all`Anno Liturgico cristiano, significa soprattutto prepararsi a una nascita, quella del Figlio dell'uomo e Figlio di Dio. Una nascita cui siamo protesi come attendendo un evento che dia risposta a un bisogno profondo di rigenerazione: rigenerazione di senso, di consapevolezza di sé e delle proprie relazioni con gli altri e con la realtà che ci circonda. Ciò vale tanto più in un momento come questo, segnato dall‘incertezza se non dall'inquietudine, che sono certo ben spiegabili in una temperie storica di rapidi mutamenti, di precarietà anche delle condizioni materiali di vita; ma soprattutto, in una prospettiva più spirituale é anche tempo di povertà di visioni di ampio respiro, e di profeti. Sentiamo il bisogno di qualcuno che sappia leggere gli eventi con uno sguardo che ci aiuti a farci vivere la storia presente come storia di salvezza.

Insomma l'Avvento ci spinge a guardare al Natale come a un'occasione in cui, nella luce della nascita del Signore, anche noi possiamo "rinascere" dalle percezioni di morte piccole e grandi, che contraddistinguono il nostro tempo: sia da quelle che evoca la storia collettiva, con le sue paure, con le sue violenze indiscriminate, con la difficoltà a trovare modi di costruire forme di convivenza civile, sia da quelle che toccano la nostra vita più private, con le delusioni e le insicurezze, le vanità che tanto spesso sembrano tarpare le ali alla speranza, e alla fiducia, a un'idea di futuro. Come invita Gesù nel vangelo di Giovanni, si tratterà di RINASCERE DALL'ALTO (Gv 3,7).

Rinascere: é come a dire che la morte non può essere l`ultima parola. Ma "ri-nasecre" suppone una morte previa, con tutte le lotte, i dolori, le lacerazioni che essa comporta: il chicco di grano se non muore non può portare frutto, e solo qualche dimensione del morire, a se stessi, a certi pseudo valori del mondo, perfino a ciò che si ha di più caro se necessario, può produrre frutti di conversione. E sappiamo che questo é tanto più importante in un tempo di autoreferenzialità come il nostro.

Dall'alto: per lo più non ci sono atti eroici da compiere, neppure sfide estreme e titaniche, ma c'é da aprirsi a un "alto" che illumina di Luce nuova e che pone una diversa prospettiva di sguardo sul "basso" in cui viviamo; un alto che riscatta il nostro basso, lo riscatta e lo trasfigura; un alto che implica un distacco dalle nostre miopi visioni o paure.

Affinché la parola si slanci anche in mezzo a noi suscitando il nostro rinascere, invito tutti i parrocchiani, in questo tempo di Avvento, all'Ascolto della Parola del Giovedì sera (ore 21.00) oppure a partecipare ad una delle nostre due Comunità Famigliari di Evangelizzazione (C.F.E.) secondo il calendario presente sul sito.

Don Daniele