Avvento 09

Avvento 2009

Come è possibile farsi sorprendere da qualcosa che si conosce bene e si attende?

Una sorpresa in genere è qualcosa che si riceve in modo “inaspettato” e che non fa effetto se si sa già come e dove deve avvenire. Un'autentica sorpresa sarebbe se il 28 luglio tutti si svegliassero e quel giorno, di colpo,… fosse Natale!!!

Il nostro è un Dio che ama rivelarsi nel senso di svelarsi (= togliere il velo) ma anche nel senso di fare sorprese (rimettersi il velo). Tutta la Bibbia infatti è ricca di persone che si stupiscono, gioiscono o si arrabbiano per come Lui si presenta e agisce nella loro storia.

Ma quanti anche oggi non si fanno sorprendere per niente, perché conoscono già tutto: sanno come gira il mondo, che l’ingiustizia la fa da padrone e che Dio non interviene nelle difficoltà e nell’assurdo dell’esistenza. Queste persone, avendo deciso “loro” come deve essere Dio… non sanno riconoscerlo.

Forse Dio riesce a sorprendere solo chi rinuncia all'azione e si ferma ad ascoltare?

L’Avvento vuole aiutarci a tendere l’orecchio, ad aprire gli occhi in cerca dei segni della presenza di Dio. È un tendere verso Dio… un at-tendere la sua venuta.

Dio sorprende quando può agire, cioè quando, grazie alla nostra attesa partecipata, la sua iniziativa trova accoglienza. A noi allora il compito di costruire le condizioni perché Dio si renda presente… in modo sorprendente!

Don Daniele

Ricordo a tutte le famiglie che in parrocchia si fa la RACCOLTA DEI VIVERI per la Caritas