Il vero problema non è la droga

Il vero problema non è la droga

Il vero problema non credo sia la droga. Ogni tossicodipendente è una centralina di interminabili sofferenze. Noi abbiamo spesso catalogato questo gruppo di persone tra i rifiuti perché ci veniva meglio così. Ora, un po’ troppo tardi, tutti ci stiamo accorgendo che il tossicodipendente è la costola dolorosa di una umanità tornata sotto l’albero per rimangiarsi la mela della trasgressione e del disgusto.Tocca a noi educatori lavorare per trasformare la sofferenza in una delle tante tappe della vita. C’è un proverbio che noi volentieri usiamo quando ci pare e piace, ma che in questo caso cadrebbe al momento più giusto. “Anche la rosa più bella ha le sue spine”.Riprendo questo proverbio e mentre per tutte le altre vicende della vita anteponiamo la bellezza della rosa al dolore della spina, solo nella tossicodipendenza e in pochissime altre vicende anteponiamo la certezza della spina alla bellezza della rosa.Altre volte mi sono soffermato sul ruolo degli educatori usando sostantivi e verbi che già conosciamo. Stavolta però vorrei aggiungere un atteggiamento che ho ricavato da una pagina che mi è molto congeniale del Vangelo: quella del buon samaritano. Il verbo è: inchinarsi o meglio chinarsi per dare vita al mezzo morto. È questo il vero “mestiere” dell’educatore. Don Gigi Pini ci aiuta a riflettere sui contenuti della vita.La vita è un tempo passato

che conosco e che mi "condiziona", è un tempo presente che devo "gestire" ed è un tempo futuro che devo "costruire".

Vita è tenere gli occhi aperti e la testa alta. Vita è il coraggio e la forza di rialzarsi e camminare.

Vita è tenere gli occhi aperti e la testa alta. Vita è il coraggio e la forza di rialzarsi e camminare.

Vita è la sfida del credere negli ideali, nei sogni, negli obiettivi. Vita è la fantasia del non farsi travolgere dalla corrente e dalle mode di turno.

Vita è l'amore di un uomo o di una donna che danno colore ai tuoi giorni. Vita è l'amicizia che rimane e vive anche dentro alle difficoltà e alle delusioni.

Vita è rifiutare la logica del: "Non ho tempo". Vita è la dignità di piangere o di sorridere dentro alla tua "storia" e alla "Storia".

Vita è ribellarsi all'indifferenza e al qualunquismo. Vita è saper trovare il tempo per fermarsi a pensare, a guardare.

Vita è trovare il tempo per divertirsi davvero.

Vita è il tempo del pregare per non sbagliare i sentieri del tempo. Vita è trovare una mano da stringere quando non ce la fai più.

Vita è sapersi emozionare di fronte alla natura, agli occhi di un bambino o agli anni di un vecchio; sentire l'emozione di una canzone o di una pagina o di un sorriso; Vita è arrossire di fronte a un “Ti amo”… e sentire la voglia di volare.

Vita è impegnarsi nello studio e nel lavoro perché il “mondo” non ha bisogno di ignoranti e di fannulloni ma di persone che hanno la capacità e la grinta per migliorarlo.

Per corredare la riflessione, aggiungo un decalogo della saggezza.Cinque cose che le scritture ci insegnano ad evitare perché nocive:

• non lasciatevi sedurre dalla cultura popolare, da quello che fanno gli altri e che vi impedisce di pensare con la vostra testa

• non lasciatevi sedurre dal danaro e dal potere, vi rendono alti e bulli

• non usate un linguaggio distruttivo perché nuoce in particolare a voi

• non giudicate gli altri, soprattutto i vostri vicini, lavorate piuttosto sui vostri difetti

• non lasciatevi sopraffare dalla rabbia, rovina la vita e i rapporti con gli altri

Cose da fare proficue:

• guardate alla vita in modo positivo, anche alla vostra. Dio semina infiniti segni nelle giornate di tutti noi, dobbiamo saperli cogliere, è il primo passo verso la vera gioia

• fate emergere il meglio dagli altri, cogliete ciò che unisce e non quello che divide

• siate limpidi (abbiate una faccia sola), ne riceverete una profonda pace interiore

• aiutate amorevolmente chi ne ha bisogno (inchinatevi, inginocchiatevi davanti al fratello, usate il grembiule)

• fate ogni cosa come fosse l’ultima, dando significato al tempo

Quest’anno sono 25 anni che Exodus è al mondo e vorrei che nelle nostre comunità si vivessero questi valori, solo così cambieremo dentro. Vorrei che tutti gli operatori ci credessero: sono linguaggi molto semplici che vanno contro corrente con quello che succede nella nostra società ma è l’unico modo per vivere dignitosamente e dare significato alla propria vita.

Scritto da don Antonio Mazzi sul sito Exodus