Tvbuk8db

Tvuk8db (ti voglio un casotto di bene)

Quando si parala con dei giovani ci si accorge che spesso il vocabolario non è lo stesso, perché loro usano un codice tutto personale frutto di qualche film o di qualche personaggio comico sulla cresta dell’onda. Così abbiamo imparato che “Emo” e “Truzzo” sono delle mode nuove che riguardano il vestire e il comportamento; che “Sclerare” sta per “andare fuori di testa”; se un amico, un gruppo musicale, una moto o un auto “spacca” vuol dire che “va alla grande”; se un film, un vestito, una acconciatura o un arredo è “da paura” o “da panico” si sta facendo un complimento. Il cantante rapper J-Ax ha divulgato il complimento “a bestia” per dire che una persona ha una grande capacità e dimostra di riuscire bene in qualche cosa grazie alle sue doti.

Ma il linguaggio non è solo parola: spesso basta osservare i comportamenti e già ci si accorge che i nostri adolescenti stanno comunicando. Proviamo a elencare alcune percezioni ricavate dai loro comportamenti:

1. La percezione del tempo.

Se si ha uno sguardo attento ci si accorge che sono pochi, rari, i giovani che oggi portano un orologio al polso. Gli Ado han perso la percezione del tempo. Vivono un tempo indefinito, un non-tempo o piuttosto tutto è tempo pieno. Infatti i giovani hanno la loro giornata tutta riempita. Gli stessi genitori hanno la preoccupazione e fanno in modo che ogni istante della vita quotidiana dei figli sia in qualche modo riempita.

2. La percezione del rischio.

Per ovviare alla routine della quotidianità ci si affida all’ebbrezza del rischio: basta leggere i fatti di cronaca che ogni tanto emergono sui quotidiani. Fanno gesti esagerati sperando sempre che vada bene. Tutto questo è generato da un disperato bisogno di riconoscimento. Nel rischio l’adolescente comunica la sfida per far vedere agli altri di cosa è capace. L’attenzione non va data al gesto estremo, apprezzabile o esecrabile, ma al riconoscimento degli altri. Per questo le telecamere della TV sono così allettanti per un adolescente (cfr. Grande fratello: guardati 24ore su 24). L’adolescenti così diventa capace di cose impressionanti, sbalorditive al limite dell’incredibile: pur di farsi riconoscere.

3. La percezione dei sentimenti.

I giovani di oggi vivono in un contesto che da molta importanza ai sentimenti. Il sentire è la grande scoperta di questa età della crescita che diventa la benzina dell’umore con cui l’adolescente vive. La musica, che fa da colonna sonora alla giornata, che è sempre nelle orecchie (con Ipod, mp3 o con le suonerie del cellulare …), racconta il loro stato d’animo e il loro sentire quel momento (gioia, amore, depressione, smarrimento, abbandono, tenerezza, meraviglia…). Oggi l’80% dei sentimenti dei ragazzi e dei giovani passano attraverso i cellulari che hanno sempre in mano. A questo “prolungamento tecnologico della mano” si affida emozioni e stati d’animo (vedi l’emoticon aggiunte al testo scritto). Gli affetti più intensi sono preda dei cellulari e ci si lascia con uno sms….

4. Quarta percezione è la fragilità.

I ragazzi e i giovani sono fragili. Si fanno dei drammi esistenziali a volte solo perché l’amico o l’amica non risponde allo squillo del cellulare. Non sono in grado di reggere le relazioni problematiche soprattutto nell’ambito scolastico: stanno fisicamente male di fronte al prof severo, si chiudono nel loro covo (stanza da letto) oppure chiedono aiuto ai genitori sempre pronti a difenderli da ogni difficoltà.

Tutto il mondo del linguaggio degli adolescenti sembra derivare dalla televisione a cui è stato demandato il compito di educare. E se abbiamo a che fare con i reality che conosciamo (isola dei famosi, grande fratello, x factor, …) o trasmissioni quali uomini e donne, amici… già sappiamo cosa stiamo costruendo e quali disvalori vengono propagandati ai nostri ragazzi.

Ma per fortuna ci sono i linguaggi dell’ARTE, del bello, della meraviglia dove i nostri giovani sono esperti perché ricchi di doni e di creatività. Li riconosceremo nelle performance presentate dagli oratori delle parrocchie iscritte al FestivART (28 novembre a S.Giorgio di Mn). Un momento per parlarsi, capirsi e incontrarsi.

don Daniele - Eco Giovani CPG di MN