Una vita senza Gesù

UNA VITA SENZA GESU' E' COME UN CELLULARE SENZA CAMPO

Così il Pontefice nel video messaggio registrato per i giovani riuniti ieri sera allo stadio Olimpico di Roma per il Giubileo dei ragazzi e delle ragazzeSe nella vostra vita non c’è Gesù è come se non ci fosse campo per il cellulare. Lo ha detto papa Francesco nel video messaggio registrato per i giovani riuniti ieri sera allo stadio Olimpico di Roma per il Giubileo dei ragazzi e delle ragazze. Una grande festa tra musica e testimonianze.

«Ragazzi, - ha scandito Bergoglio nel contributo video - quante volte mi capita di dover telefonare a degli amici, però succede che non riesco a mettermi in contatto perché non c’è campo. Sono certo che capita anche a voi, che il cellulare in alcuni posti non prenda... Bene, ricordate che se nella vostra vita non c’è Gesù è come se non ci fosse campo! Non si riesce a parlare e ci si rinchiude in se stessi. Mettiamoci sempre dove si prende! La famiglia, la parrocchia, la scuola, perché in questo mondo avremo sempre qualcosa da dire di buono e di vero».

Il Papa si è detto «dispiaciuto» del fatto di non essere riuscito a venire allo stadio. Da qui l’idea del video.

«So - ha osservato il Pontefice - che avete una bandana con scritte le Opere di misericordia corporale: mettete in testa queste opere, perché sono lo stile di vita cristiana. Come sapete le Opere di misericordia sono gesti semplici, che appartengono alla vita di tutti i giorni, permettendo di riconoscere il Volto di Gesù nel volto di tante persone. Anche giovani! Anche giovani come voi, che hanno fame, sete; che sono profughi o forestieri o ammalati e richiedono il nostro aiuto, la nostra amicizia».

Quindi Francesco è tornato sul tema della misericordia. «Essere misericordiosi – ha detto - vuol dire anche essere capaci di perdono. E questo non è facile, eh? Può succedere che, a volte, in famiglia, a scuola, in parrocchia, in palestra o nei luoghi di divertimento qualcuno ci possa fare dei torti e ci sentiamo offesi; oppure in qualche momento di nervosismo possiamo essere noi ad offendere gli altri. Non rimaniamo con il rancore o il desiderio di vendetta! Non serve a nulla: è un tarlo che ci mangia l’anima e non ci permette di essere felici. Perdoniamo! Perdoniamo e dimentichiamo il torto ricevuto, così possiamo comprendere l’insegnamento di Gesù ed essere suoi discepoli e testimoni di misericordia».

Bergoglio ha poi salutato i ragazzi dando loro appuntamento per oggi, 24 aprile 2016, in piazza san Pietro per la messa culmine dell’evento giubilare.

Video messaggio ai ragazzi