Il campo estivo visto fuori dal branco

Ho avuto l'opportunità di collaborare alle "vacanze di branco" e al "campo estivo" del gruppo scout Mantova 11 in supporto alla cucina e al disbrigo di alcune commissioni logistiche.

Pur non partecipando direttamente alle attività, ho avuto la possibilità di osservare i giovani ed essere affascinato dai loro sorrisi, dalla loro operosità, dal loro entusiasmo. Una settimana nella quale televisione, internet, cellulari, videogiochi non sono mai stati nominati. Ho sempre pensato che gli scout fossero una esperienza interessante per bambini e giovani, un momento ricreativo controtendenza in un ambiente sano e ricco di valori ma mi sono reso conto che lo scoutismo è molto più di "una bella esperienza".

Lo scoutismo è una proposta educativa dotata di una metodologia precisa, collaudata e continuamente verificata.

E' una proposta educativa in quanto alcuni adulti, i capi, si pongono l'obiettivo di trasmettere determinati valori ai giovani accompagnandoli nella crescita fornendo una visione cristiana della vita. Si può parlare di metodo perché vengono utilizzati strumenti pedagogici, specifici per fascia di età, che consentono di raggiungere il bambino ed il ragazzo coinvolgendolo, entusiasmandolo, facendolo divertire.

Il metodo scout si differenzia da altre proposte educative,

  • è esperienziale, ai giovani sono proposte attività concrete ed è attraverso la conoscenza diretta, acquisita con la pratica e l'osservazione, che vengono incoraggiati ad imparare. La riuscita e gli eventuali errori, vengono rivisti per maturare la consapevolezza. Nei limiti della ragionevolezza è lasciata la libertà di sbagliare.

  • i giovani sono i veri ed autentici protagonisti della loro crescita. Pur essendoci la figura del "capo", la relazione non implica distanza tra ragazzo e adulto. Quest'ultimo non si pone sul piedistallo come modello irraggiungibile ma corre il rischio di mettersi in discussione.

  • tiene conto della globalità della persona e quindi della necessaria armonia con se stessi, con il creato, con gli altri.

  • ogni giovane è visto nella sua singolarità, non ci sono obiettivi prestabiliti e indistinti ma vengono riconosciuti i valori, le aspirazioni, le tensioni e le paure individuali.

Le "vacanze di branco" ed "il campo estivo" non si limitano ad essere "una bella esperienza" ma fanno parte di un cammino che mira ad un giovane adulto che sia in grado di assumere un atteggiamento propositivo, di porsi in modo critico di fronte alle proposte e di affrontare con attenzione gli stimoli che giungono dalla società, il tutto vissuto con gioia e spirito di servizio. E' la vita il primo educatore, noi ci limitiamo a dire ai nostri ragazzi come poterla affrontare al meglio. Ma dirlo con parole è un conto accompagnarli è tutt'altro...

Il campo è quindi un accompagnamento alle dinamiche della vita di noi "adulti", molto più che promuovere una bella esperienza.