Madonna della cintura

Altare della Madonna della Cintura

Posta sul lato destro della navata presso il presbiterio. L’altare è stato realizzato parte in scagliola e parte in marmo, il paliotto è in marmo intarsiato con motivi geometrici. La nicchia che accoglie la statua della Madonna della Cintura è stata inserita tra due semicolonne con capitelli corinzi mentre nella parte superiore vi sono due angioletti plasmati in stucco. I putti ed il frontone costituiscono gli elementi più antichi che, nel 1971, sono stati inseriti nel complesso dell’altare restaurato in forme barocche. (dall'articolo di P.Artoni)DEVOZIONE Riguardo la devozione alla Madonna SS. della Cintura vi sono due diverse tradizioni. La prima racconta che l'apostolo Tommaso, giunto troppo tardi a Gerusalemme per assistere alla morte della Madonna, fece aprire il sepolcro per contemplare le spoglie della Madre di Dio; di Maria però trovò solo la cintura che divenne oggetto di speciale venerazione nella cristianità. La seconda tradizione, invece, è nata dal desiderio di Santa Monica (madre di Sant’Agostino) di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l’ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve letteralmente coperta da un’ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito povero e penitenziale.

Tale veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano la Sua protezione ad indossarla. Fra i primi che approfittarono dell’opportunità troviamo Sant’Agostino, il figlio di Monica e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell’ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da Sant’Agostino.

I CINTURATI

Nella storia si trovano esempi di pie associazioni, con tanto di indulgenze concesse dall’autorità ecclesiastica che richiedeva l’iscrizione alla confraternita, di indossare la cintura e la recita quotidiana di una coroncina.

I “cinturati” si considerano consacrati a Cristo che per amore ha sparso il Suo sangue per i “suoi amici” (Gv, 15, 13: «Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici»). Portare la cintura equivale a raccontare il volto del Redentore con la vita, in un comportamento aderente al Vangelo e operando secondo la volontà del Signore.

ICONOGRAFIA Da evidenziare il fatto che l’iconografia appare molto simile in vari casi a quella della Vergine del Rosario e la stessa Cintura si può confondere, se non si osservano le immagini attentamente, con tale strumento di preghiera: come nel caso della Madonna di Pompei. Nella storia si trovano immagini in cui accanto all’appellativo di Madonna della Cintura compare anche quello di Vergine della Consolazione. Già nel secolo XV tra gli Agostiniani del nord Italia era venerato il titolo di Nostra Signora Della Consolazione. Insieme alla consacrazione mariana si è così diffusa la pratica della preghiera del Coroncino della Madonna della Cintura, Vergine della Consolazione per ricevere da lei benefici e consolazioni. LA PREGHIERA La coroncina della Madonna della Cintura e della Consolazione, è una preghiera semplice legata alla gente povera. Lo stesso san Francesco consegnava questa preghiera ai Frati che non sapevano leggere l’ufficio divino. La coroncina consiste nella recita del Credo Apostolico, di 13 “Padre nostro” e della “Salve regina”. Il significato risponde ad una proclamazione di fede nei 12 articoli del Credo + 1 come venerazione alla Cintura della Madre di Cristo.