La famiglia non è un affare privato

La famiglia non è affare privato: speranza e futuro per la società italiana

La Settimana Sociale di Torino - settembre 2013

Si è appena conclusa a Torino la 47ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che ha visto la partecipazione di circa 1300 laici, presbiteri e religiosi in rappresentanza di tutta la chiesa italiana. Anche la nostra diocesi è stata rappresentata da una piccola delegazione composta dai responsabili dei Centri Diocesani per la Pastorale Sociale e Famigliare.I lavori sono iniziati giovedì pomeriggio, con la lettura del messaggio inviato dal Santo Padre Francesco, il quale ha sottolineato: «La famiglia - frutto “dell’unità nella differenza tra uomo e donna e della sua fecondità” e “bene per tutti” - rimane “il primo e principale soggetto costruttore della società e di un’economia a misura d’uomo”. Come tale dunque “merita di essere fattivamente sostenuta” ».

Dopo i saluti di rito da parte delle autorità locali, i lavori si sono conclusi con una magistrale relazione del Cardinal Bagnasco, Presidente della C.E.I. il quale ha indicato gli obbiettivi del convegno: “ Anche noi, in questi giorni, vorremmo insieme provare ad ascoltare l’uomo e la donna di oggi, senza pregiudizi o filtri ideologici, ma assecondando la vocazione della Chiesa che ha come suo primo compito quello di ascoltare Dio e inseparabilmente il mondo, soprattutto le sue sofferenze, disagi e fatiche, le sue paure. L’obiettivo non è di difendere una posizione, di ribadire un principio, ma di portare a credenti e non credenti il contributo di umanizzazione che la luce della fede suscita innanzitutto nell’ambito della famiglia.”

Venerdì i lavori sono iniziati, con l’intervento a sorpresa del Presidente del Consiglio, Enrico Letta. Il Premier ha esordito dicendo: “Volevo ringraziarvi per lo sforzo fatto nelle diocesi per aiutare, in un momento drammatico, le famiglie in difficoltà”, sottolineando che “l’impatto della crisi nel nostro Paese è stato meno invasivo e intrusivo rispetto a quanto accaduto in altri Paesi europei, pur in presenza in Italia di una crisi più pesante che in altri Paesi”.

“La famiglia - ha osservato - esce dalla crisi pesantemente affaticata, proprio perché ha svolto un ruolo pesantemente superiore alle sue forze ed ha svolto un servizio per tutta la società italiana”.

Nel suo intervento a braccio, il Premier ha fatto il punto sugli interventi compiuti dal Governo in questi primi mesi evidenziando che: “il welfare è uno dei grandi temi che vogliamo mantenere e sviluppare” e servono altri passi per alleggerire pesi che “oggi sono squilibrati”.

Salutato da scroscianti applausi, il Ministro ha lasciato il teatro Regio, sede del convegno, lasciando spazio ai relatori. In sintesi queste sono state le riflessioni nei vari interventi: «Nonostante l’importante contributo dell’immigrazione straniera, “la più grande sfida della popolazione italiana nei prossimi decenni sarà l’accentuarsi dell’invecchiamento demografico”. Un fenomeno, “che si è già fortemente accresciuto nel recente passato e troverà nel futuro una formidabile spinta». È la fotografia scattata da Gian Carlo Blangiardo, ordinario di scienze statistiche all’Università di Milano-bicocca.

Altro che luogo di affetti e basta”, la famiglia è “il massimo generatore di capitale umano, capitale sociale, capitale relazionale”. A ribaltare una concezione diffusa che vede “la famiglia solamente come una delle voci di spesa del bilancio pubblico e non anche come risorsa strategica per lo sviluppo umano integrale” è stato Stefano Zamagni, ordinario di economia politica all’Università di Bologna, nel suo appassionato intervento.

Nel pomeriggio di venerdì e nella mattinata di sabato tutti i partecipanti, divisi in otto aree tematiche hanno potuto liberamente dare il loro contributo con piccoli interventi.

Sabato pomeriggio mentre in teatro si svolgeva una tavola rotonda organizzata dalla RAI nel programma televisivo trasmesso in diretta “ A Sua Immagine”, nella piazza Castello, adiacente al teatro, è iniziata la festa della Famiglia con canti, balli, testimonianze, conclusasi in tarda serata dove su un palco allestito per l’occasione si sono esibiti cantanti, cori e cabarettisti.

Domenica mattina a conclusione, dopo aver ascoltato le varie sintesi dei lavori svolti nelle sessioni tematiche, S.E. Arrigo Miglio, vescovo di Cagliari e presidente del Comitato Scientifico del convegno, ha chiuso i lavori con alcune riflessioni: “Partiamo da questa XLVII Settimana Sociale dei Cattolici Italiani con una missione, e non potrebbe essere altrimenti se abbiamo preso sul serio il tema scelto: Famiglia, speranza e futuro per la società italiana. Ci siamo impegnati a guardare in avanti, verso il futuro e dunque non possiamo restare fermi. Questo è il momento di “prendere la partenza”, per dirla con il linguaggio scout, e questo è possibile solo se abbiamo il cuore pieno di speranza: allora la partenza è veramente missione”.

Indicandoci la strada da seguire, il vescovo ha salutato tutti con questo mandato missionario: “C’è bisogno di concretezza. L’amore in cui abbiamo creduto ha il volto concreto di Gesù di Nazareth e continua ad avere il volto concreto della donna e dell’uomo che accettano la missione di essere sacramento di quell’amore. È un amore che non finisce mai di stupirci, di sorprenderci, per questo gli sposi restano talora smarriti, se non si alimenta continuamente il rapporto con l’Amore che è Dio stesso. Amore concreto, ben oltre emozioni e sentimenti di qualche istante, oltre i nostri piccoli o grandi affetti. In questa prospettiva allora possiamo dire che la famiglia così come noi la conosciamo dal progetto di Dio può e deve diventare uno dei criteri fondamentali di discernimento nel compito quotidiano cui nessuno di noi può sottrarsi, quello di leggere la storia alla luce della Parola di Dio e di collaborare con l’azione dello Spirito per l’avvento del Regno. Fare discernimento in ciascuno degli ambiti che sono stati esaminati e in tutti gli altri che si presentano significa concretamente vedere i problemi e le possibili soluzioni alla luce del progetto famiglia”

Dal punto di vista dei contenuti, tante sono state le informazioni date dai relatori, alcune scontate, altre interessanti. Sicuramente crediamo che ribadire i concetti anche conosciuti, serva per prenderne coscienza e impegnarsi a trovare strategie e modalità che siano al passo dei tempi che cambiano rapidamente.

Concludendo, il progetto originario di Dio riguardo la famiglia, è radicato nella fecondità della stessa, la prima verso la coppia, la seconda, quella biologica e la terza verso la società. É bene ricordare ogni giorno che tutto viene da Lui e solo guidati e plasmati dal suo Spirito possiamo continuare, come famiglie, a percorre i sentieri della vita contro ogni avversità.

di Claudio e Flavia Amerini responsabili diocesani del Centro Pastorale Famigliare