LETTERA ALLE FAMIGLIE

SALUTO DI DON DANIELE

Carissimi

si conclude un cammino cominciato il 27 settembre 2009. E' come aver raggiunto una tappa e ora se ne annuncia un'altra.

Viviamo in un tempo che ci chiama ad essere flessibili. Siamo come dei nomadi che viaggiano in carovana. Una volta ho trovato che "Parrocchia" oltre al significato solito di "abitare accanto", un autore si lanciava nel dire che si poteva riconoscere anche dei "vicini in cammino". Mi sembra più aggiornato ai nostri tempi: ora veniamo tutti interpellati da una nuova strada.

L'alternanza di sacerdoti è davvero una novità, soprattutto vedere oggi dei parroci lasciare la parrocchia. Nascono molti interrogativi nella gente, che in maniera un po' distratta, è sempre stata abituata ad avere un prete a portata di mano, magari senza cercarlo con assiduità. Si è diffusa l'idea del prete come una "risorsa inossidabile" che non può invecchiare, né ammalarsi e neppure stare troppo fermo in canonica chiuso nel suo mondo clericale. In realtà oggi i parroci sono sempre meno, vengono richiesti in tanti ambiti (educativo, amministrativo, assistenziale, caritativo e se rimane tempo pure spirituale) e ormai, non dimentichiamolo, sono occupati su più parrocchie. Quante persone mi chiedevano nel 2012 perché non celebravo più alle ore 9.00? (Avevo cominciato a servire la parrocchia di Gabbiana). Sono state novità un po' destabilizzanti, ma che hanno aperto ad un'altra provvidenza: l'accoglienza di altri preti. Don Valerio con assiduità nel primo periodo, da pochi anni don Luigi e nei tempi forti i preti di Roma con il loro bagaglio di fede e la loro cultura (molti ricordano ancora il sacerdote Cileno don Pablo Arteaga).

Il mio bilancio in questi dieci anni è più che positivo. Lascio la parrocchia, con una valigia carica di ricordi belli perché mi sono trovato "addomesticato" (nel senso utilizzato nel libro "Il Piccolo principe" dalla volpe) dalle persone che si sono messe a camminare con me. Devo quindi ringraziare tutti quelli che si sono fatti vicino e voluto fare della strada insieme, accettando le mie scelte e le mie resistenze. Ribadisco che ho potuto fare quello che ho fatto, solo perché mi è stata data fiducia e molti hanno accettato di camminare nella mia direzione.

Congedandomi dalla comunità di Rivalta auguro a tutti di mettersi di nuovo in cammino con don Andrea perché anche lui riuscirà a collocarsi con la sua gente, se riceve fiducia. Si riparte, ancora invitati a lasciarci interpellare con docilità dalla chiamata del Signore Gesù. Iniziamo allora un altro viaggio: con nuovi amici e nuove tappe. Veniamo ancora una volta invitati a fare altri passi di fede, quelli che il Signore Gesù chiede da sempre ai suoi discepoli. Non siamo da soli: ci accompagnano con la preghiera i Santi Patroni Vigilio e Donato Martiri.

Grazie a tutti e buon cammino.

dDaniele